I donatori crescono, ma la sfida continua

I donatori in provincia di Varese ricominciano a crescere, rispetto all’anno precedente: un segnale sicuramente positivo, ma che non basta a tornare ai livelli di crescita preCovid e che lascia ancora aperto il tema della necessità di nuovi donatori.

I numeri sono stati illustrati durante l’annuale Assemblea di Avis provinciale Varese (realtà che riunisce 42 Avis comunali del territorio) che si è svolta il 25 marzo a villa Cagnola: un momento importante, come sempre, per guardare all’anno passato, ma anche al futuro.

I donatori in provincia di Varese alla fine del 2022 erano 24.069 e le persone che si sono avvicinante per la prima volta al dono di sangue nell’anno passato sono state 1860 (107 in più rispetto all’anno precedente); incrementi si sono registrati anche nelle sacche donate sia per il sangue che per il plasma. Tutti dati positivi che però non chiudono il dibattito attorno alla necessità di continuare a far crescere l’adesione a un gesto tanto importante per assicurare cure e assistenza.

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«Si tratta di segnali positivi e importanti – dice il presidente di Avis provinciale Varese, Luca Basile-, ma che ancora non bastano ed è per questo che quest’anno continueremo con le nostre azioni di promozione del dono negli eventi di piazza, ma anche nelle scuole, dove abbiamo in corso progetti importanti e innovativi. A ciò si affiancherà una campagna di comunicazione che dovrà rafforzare quanto già stiamo facendo». Lo scorso anno si è caratterizzato proprio per un forte ritorno degli eventi e delle manifestazioni, messe in campo sia dalle singole comunali che da Avis Provinciale Varese: un ritorno che ha giocato un ruolo importante per far conoscere Avis e ingaggiare nuovi donatori.

«Un grazie sentito va a tutti voi – ha detto durante l’assemblea Sonia Marantelli, varesina che siede nel Consiglio di Avis Regionale Lombardia – per il vostro impegno e la vostra determinazione. Come regionale siamo impegnati oggi più che mai nelle azioni di coinvolgimento dei giovani con diverse azioni».

Il direttore sanitario di Avis provinciale Varese, Vincenzo Saturni ha messo l’accento sul concetto di benessere, sulla salute e sulla prevenzione: «l’enorme mole di dati che abbiamo a disposizione attraverso i controlli e le analisi dei donati – ha spiegato – può essere materiale di studio in un’ottica di prevenzione e di promozione di comportamenti pro attivi al fine di ridurre i rischi di sviluppare patologie che oggi rappresentano, nel mondo occidentale, un problema crescente».

Liana Bonfanti, referente scuola di Avis provinciale, ha illustrato lo stato dell’arte della sperimentazione in atto a Gallarate per quanto riguarda il progetto R.I.S.E (Realtà Virtuale, Innovazione, Salute ed Educazione), progetto sperimentale approvato e finanziato dal Ministero del Lavoro che vede AVIS Nazionale come capofila, in collaborazione con le sedi regionali di Calabria, Lombardia e Veneto nel ruolo di partner e altre otto regioni aderenti su tutto il territorio nazionale.

«L’obiettivo – ha detto – è quello di creare una comunità educativa fatta dai volontari stessi che devono entrare nella scuola dove dobbiamo farci percepire come un alleato educativo che porta il protagonismo dei giovani e la partecipazione».