Un compleanno speciale con Avis e Provincia

Una mattinata ricca di interventi che hanno toccato il campo del volontariato, della medicina, ma anche la storia del territorio e della nostra Provincia, fino al racconto di episodi e aneddoti delle sedi Comunali del Varesotto. È quanto successo, in estrema sintesi, la mattina del 18 novembre scorso quando a villa Recalcati si sono celebrati i 90 anni di Avis nazionale e della Provincia di Varese. A ricordare il filo conduttore che lega tutto il volontariato con i suoi valori fondanti ci ha pensato nel suo intervento Marco Pietripaoli, direttore di Csv Milano. «Noi cittadini volontari oggi – ha detto Pietripaoli – oggi non possiamo restare alla finestra di fronte ai grandi cambiamenti in atto». Un richiamo forte alla partecipazione che è tra i valori fondanti anche dell’associazione dei donatori di sangue così come fu pensata e voluta nel 1927 dal dottor Formentano. E proprio sulla nascita e sull’evoluzione di Avis ha puntato il suo intervento Vincenzo Saturni, che dopo la conclusione del suo mandato come presidente nazionale di Avis è tornato ad impegnarsi a livello locale. «Se guardando indietro – ha detto Saturni – vediamo il continuo intrecciarsi della storia di Avis con quella della medicina, resta vero che anche oggi non possiamo non cogliere la sfida del futuro che ci chiede di coniugare i nostri valori con i continui cambiamenti e progressi della scienza». Per scaricare le slide di questo intervento: segui il link

Dalla storia di Avis nazionale a quella delle nostre Avis territoriali il passo è stato breve, grazie all’intervento di Barbara Pezzoni, docente e ricercatrice dell’Università dell’Insubria, impegnata in una ricerca approfondita tra i documenti originali della storia delle singole Comunali: un lavoro impegnativo che si concluderà solo fra qualche mese e che per ora ci restituisce una fotografia molto vivace e varia. «L’Avis Comunale più vecchia – ha raccontato la Pezzoni – è quella di Busto Arsizio, fondata nel 1938 e la più recente quella di Lavena Ponte Tresa, che ha visto la luce nel 1982». In questo lasso di tempo si sono avvicendati personaggi e storie che ci dicono come sul territorio il legame di Avis con la comunità locale è sempre stato fortissimo e questo costituisce uno dei valori aggiunti e dei patrimoni più importanti per l’associazione.

A scavare nel passato ci ha pensato poi anche Giuseppe Armocida, della Società Varesina di Studi Storici che ha posto l’accento sulle «diversità che uniscono i territori come il nostro, che fa tesoro delle differenze che ci sono tra Busto e Luino». Ed infine l’intervento di Carlo Brusa, docente all’Università del Piemonte Orientale: il suo non è stato solo il contributo dello studioso che ha spiegato evoluzione storia, demografica ed economica del nostro territorio, ma anche il prezioso contributo di chi con 139 donazioni alle spalle fa parte della grande famiglia Avisina.