#PuntidiVista: le Avisiadi di Maurizio, tra dolori e divertimento

Ancora dolorante dopo quasi 48 ore dalla fine della competizione, ma felice: così troviamo Maurizio Lalia reduce dalle Avisiadi che si sono disputate a Milano nell’ultimo fine settima di settembre. Varesino, donatore da sei anni e con 35 primavere sulle spalle, Maurizio ammette: «questa è stata la mia ultima Avisiade per raggiunti limiti di età». C’è da scommettere che la prossima volta lo troveremo a bordo campo a perdere la voce per incitare le squadre che, questa volta, si sono sfidate nelle discipline più divertenti di sempre.

In campo si è visto un po’ di tutto: dai classici tiro alla fune e palla avvelenata al Buble Football, ovvero il calcetto giocato all’interno di palle gonfiabili, per passare al Torball, gioco sportivo per non vedenti in cui la sfida è stata ovviamente giocata bendati, fino ad Archimede ovvero lo spostamento dell’intera squadra di 7 persone su piccole tavolette da mettere una davanti all’altra. «Qui – commenta Maurizio – ha avuto un buon piazzamento la nostra squadra, la Toscardia, che era composta da Lombardia e Toscana». Ma soprattutto in campo e fuori si è vista la gioia di partecipare e stare insieme.

Maurizio era l’unico varesino in gara. Uno sportivo nato, professionista e super allenato? «Neanche un po’ – ammette tranquillamente – la mia unica esperienza è il calcetto giocato con gli amici».  Perché le Avisiadi non volevano essere altro che un modo per dire una cosa semplice: per avere corretti stili di vita non occorre essere a tutti costi dei campioni, ma è necessario muoversi, essere attivi e sapersi divertire anche così.

«Lo scopo è stato quello di stare insieme, di fare movimento con secondo uno spirito che mette davanti il divertimento piuttosto che la competizione». Anche se alla fine i punteggi hanno messo le squadre una in fila all’altra. In ordine sul podio Liguria, Marche e Piemonte e poi Toscardia, Puglise (Puglia e Molise), Lazio Emilia, Umbruzzo (Umbra e Abruzzo) e Basilicata.  Il prossimo appuntamento? Fra 4 anni con coach Maurizio in prima fila e, si spera, un bel po’ di avisini targati Varese.